Quanto costa un rilevatore di monossido di carbonio? Attenzione a non comprare questo economico

Il rilevatore di monossido di carbonio è un dispositivo fondamentale per la sicurezza domestica: il monossido di carbonio è infatti un gas invisibile, inodore e mortale, spesso definito “assassino silenzioso” per la sua pericolosità. Scegliere un rilevatore affidabile permette di proteggere persone e animali dai rischi legati a fughe, combustioni difettose o malfunzionamenti di caldaie e stufe. Tuttavia, sul mercato sono presenti prodotti di qualità molto diversa e il prezzo non è l’unico parametro da valutare con attenzione.

Quanto costa un rilevatore di monossido di carbonio?

Il prezzo di un rilevatore di monossido di carbonio varia sensibilmente in base a fattori come marca, tecnologie utilizzate, presenza di display, funzioni accessorie e qualità dei materiali costruttivi. I modelli più economici partono da circa 20 euro, con alcune offerte per confezioni multiple che consentono di risparmiare ulteriormente: ad esempio, tre apparecchi base sono spesso reperibili intorno ai 30-40 euro. I dispositivi di gamma media e alta, dotati di sensori più precisi, display digitali evoluti e batterie a lunga durata, si collocano tra 45 e 100 euro. Esistono infine prodotti professionali o di fascia premium, adatti anche a contesti pubblici o industriali, che possono avvicinarsi o superare i 200 euro.

La differenza di prezzo tra i vari modelli si riflette soprattutto su:

  • Sensibilità e rapidità del sensore
  • Durata delle batterie
  • Presenza di funzioni aggiuntive (display digitale, allarme acustico/luminoso, collegamento Wi-Fi)
  • Certificazioni e garanzia
  • Materiali della scocca e livello di sicurezza contro manomissioni

Attenzione ai prodotti economici: perché non vanno scelti a caso

Anche se la tentazione di risparmiare può essere forte, comprare il rilevatore più economico disponibile può rivelarsi un rischio enorme. Alcuni modelli venduti a prezzi stracciati non offrono infatti le prestazioni minime indispensabili per la sicurezza, perché utilizzano componenti di bassa qualità o non rispettano le normative europee vigenti (in particolare la certificazione EN 50291).

Caratteristiche dei rilevatori inaffidabili

  • Bassa precisione o tempi di risposta troppo lunghi in caso di pericolo
  • Sensori non elettrochimici (meno efficaci rispetto agli standard attuali)
  • Mancanza di segnali chiari di guasto, batteria scarica o stato di funzionamento
  • Materiali plastici poco resistenti e assenza di test antincendio
  • Display poco leggibili o assenti

Spesso questi prodotti, pur recando la dicitura “rilevatore di CO”, non sono stati realmente testati in laboratorio e non dispongono di certificazioni tecniche rilasciate da enti autorizzati. Non è raro imbattersi in dispositivi che, fissati a parete, NON forniscono nessun allarme in condizioni di pericolo reale, mettendo a rischio la vita degli occupanti dell’abitazione.

Come scegliere un rilevatore affidabile: consigli pratici

Per scegliere un rilevatore affidabile è fondamentale considerare alcuni parametri tecnici e prestare attenzione a determinate certificazioni:

  • Sensore elettrochimico: tecnologia attualmente più sicura e precisa, in grado di rilevare concentrazioni molto basse di CO.
  • Certificazione EN 50291: lo standard europeo che garantisce che il dispositivo sia conforme a rigorosi requisiti di sicurezza, efficacia e affidabilità.
  • Funzione autotest: il rilevatore effettua regolarmente un auto-controllo del funzionamento.
  • Allarme acustico superiore a 85 dB per essere percepito anche da persone con problemi di udito.
  • Display a cristalli liquidi (LCD) che mostra chiaramente i livelli di CO e lo stato della batteria.
  • Possibilità di sostituire le batterie senza dover smontare l’intero dispositivo.
  • Eventuale funzione di avviso per batteria scarica e segnalazione di guasto.

I rilevatori delle principali marche, come X-Sense e Beghelli, sono dotati di tutte queste funzioni e presentano una buona durata delle batterie (4-5 anni), sistemi anti-manomissione e case in materiali ignifughi. Modelli come l’X-Sense CO03D o le versioni con display digitale e chip di alta precisione sono particolarmente apprezzati dagli esperti del settore.

Dove va montato il rilevatore e ogni quanto sostituirlo

Installare correttamente un rilevatore è fondamentale per la sua efficacia. Il dispositivo deve essere posizionato vicino alle camere da letto o in prossimità di fonti potenzialmente pericolose (caldaie, stufe a gas, caminetti), a un’altezza intermedia (generalmente tra 1,5 e 2 metri dal pavimento), lontano da finestre, porte e aree soggette a correnti d’aria.

Si consiglia inoltre di sostituire il rilevatore ogni cinque anni o secondo le istruzioni del produttore, anche se apparentemente ancora funzionante: il sensore interno perde infatti progressivamente la propria sensibilità, riducendo la capacità di attivare tempestivamente l’allarme in caso di emergenza.

Una manutenzione minima include:

  • Test periodico della funzionalità, utilizzando il pulsante dedicato
  • Sostituzione immediata della batteria al primo segnale di esaurimento
  • Sostituzione completa del dispositivo dopo la durata prevista

Investire su un rilevatore di monossido di carbonio di qualità, dotato di tecnologia certificata, rappresenta una scelta di responsabilità verso la propria famiglia e la sicurezza della casa. I modelli troppo economici, privi di certificazioni e funzionalità di base, espongono a rischi gravissimi e andrebbero assolutamente evitati, anche se apparentemente “a norma”.

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